domenica 11 gennaio 2009

Il valore del silenzio.

Perdere qualsiasi volontà di comunicare e comunicarsi.Esprimere, cercare la forma corretta, la parola, il colore, la luce. Per cosa? Effimera sensazione di compiutezza, che nell'atto stesso di essere goduta ti suggerisce estraneità, distacco. Traccia di quello che sei stato, forse, non di quello che sei. Nel silenzio, mi assale l'ansia di rispondere alle domande lasciate in sospeso negli anni, mentre l'illusione dell'immortalità svanisce.
Dio non è mai stata una buona spiegazione per me, ho sempre cercato la perfezione nel vero. Ma già in questo concetto di per sè, c'è troppa idea e poca carne. Innegabile che per molti aspetti la realtà sfugga alla mia logica e che il solo fatto di doverla ammettere, spesso basti a radermi al suolo l'anima.
Ma nell'ostinata ricerca, qualcosa mi consola. Di più. Mi rende fiero della mia ribellione.

Dhàrma - Cos'è la rivolta? Perché gli uomini si ribellano?
Yudhìshtira - Per trovare la bellezza, nella vita o nella morte.

(dalla versione filmica del Mahabharata – Peter Brook, 1989)