giovedì 21 agosto 2008

La terra, la guerra, una questione privata.

Combattere per conquistare, combattere per difendere: in questo il senso della vita, la differenza fra il demone della frenesia e quello del coraggio, fra gli assedianti e gli assediati, fra chi offende e chi protegge.
Perchè tenere le armi in pugno, non è mai azione priva di senso morale, nè di significato emotivo.
In molti combattono le proprie battaglie nella speranza, nel desiderio, nella pretesa di ottenere qualcosa per sè stessi: conquistare, dominare, reclamare, riempire, sottrarre... qualcosa di cui riempire la propria tasca, la propria gola o il proprio bisogno.
Pochi quelli che invece combattono per difendere: una patria, un'idea, un concetto, la libertà della scelta, il significato puro. Guardiani della bellezza, paladini dell'onore, protettori dell'indipendenza, custodi della franchezza.
Vittime, designate e fiere, alle Termopili della moralità.
In alto gli scudi.

martedì 19 agosto 2008

Il peso della parola.

Il senso del parlare è insito nei significati.
Solo nella convenzione generale sul significato, la parola assume un senso.
Un senso, un concetto, un fatto, la parola che esprime verità e significa, che diventa simbolo di un'idea e da sola assume il valore, un valore che cambia la realtà, che determina la vita e la morte, il giusto e l'ingiusto, il bene e il male.
Essere fedeli alle parole è il vero problema della moralità. I vigliacchi sanno che amplificare la potenza della parola aiuta ad ottenere trattamenti migliori a livello umano e morale, almeno presso chi alle parole dà ancora un valore assoluto.
A tutti coloro che usano le parole per occultare i vuoti della loro anima, io dichiaro qui, apertamente, il mio disprezzo.
A quanti invece sopportano il peso delle loro parole e conoscono il valore della coerenza e della dignità, esprimo la mia solidarietà, perchè nel dolore e nel rigore, che l'essere fedeli a sè stessi comporta, spesso ci si sente soli ed incompresi.