martedì 18 novembre 2008

Adieu.

Che dite? E' vana, so, la resistenza adesso.
Ma non si da battaglia solo quando si è sicuri del successo, no..
No. E' molto più bello battersi quando lo si fa inutilmente.

Quale fosco drappello, sono mille...
Vi riconosco vecchi nemici...siete tutti là
La Menzogna,...prendi!
la Viltà, i Compromessi, i Pregiudizi...
che io mi arrenda...mai!
Ecco anche te...Stoltezza.
Lo so, lo so che al fine sarò da voi disfatto...
Ma non conta. Io mi batto, io mi batto, io mi batto!
Voi mi strappate tutto, il lauro e la rosa.
Strappate pure. Malgrado vostro c'è qualcosa che io mi porto
e questa sera quando varcherò le soglie della Luna
il mio saluto sarà luminoso di fierezza,
Ché io porto meco, senza piega nè macchia, a Dio, vostro malgrado...

il mio pennacchio.

giovedì 13 novembre 2008

Ancora vivo.

La sensazione di disagio. Saperlo. Sapere che ogni cosa è un piccolo passo verso il baratro. Una distanza che si riduce attimo per attimo. Quando arriverai alla fine? L'orlo...il preciso momento in cui cadrai. Incedere lento, silenzioso, marcia di piombo, scandita da un ticchettìo forsennato di orologi molli. Tutto, intorno, è immobile, no... si muove... al ritmo dell'indifferenza.
Non hai potuto farci nulla. La morsa stringe e arriverà il momento in cui il dolore spezzerà le ossa. La caduta. Lanciato come un proiettile, non ti puoi fermare, non puoi sfuggire alla legge che governa il tuo moto. Cadi. E le tue scelte per giuste o sbagliate che siano, i tuoi errori e persino le cose di cui sei andato fiero, non servono ad influenzare il risultato, non cambiano niente.
Come se al tuo destino proprio non potessi sfuggire, per quello che sei, per dove sei nato e cresciuto. Aspetti...e il tempo si dilata...inverosimilmente. Al punto che magari riesci pure a sorriderne. Precipiti. E ad ogni attimo ti ripeti: "Fin qui tutto bene...Fin qui tutto bene... Fin qui tutto bene...Ma il problema non è la caduta...E' l'atterraggio"