lunedì 23 agosto 2010

Preziosa Infelicità.

la felicità non è uno stato dell'essere, ma del divenire. La felicità di oggi è il germe della tristezza di domani. Ed è per questo che in ogni dolore c'è qualcosa di dolce. Nostalgia della bellezza da cui è scaturito. Memoria dal sottosuolo del senso.
L'infelicità è come la morte, temuta più che compresa, eternamente rifuggita. Eppure più che mai parte della vita stessa.
Alle volte, proiettato nel disfacimento dell'essere, mi viene in mente di muovermi solo per rendere più dolce la tristezza di domani.

mercoledì 18 agosto 2010

Ulisse.

Che avrà pensato Ulisse.
Muovere guerra per l'onore, per la sete di un altro. Rischiarci la vita, per poi perdersi nelle acque fatali del ritorno.
Chissà che avrà pensato Ulisse. Tra Scilla e Cariddi, a vedere il mare che sale sulle vele e ti ripiomba addosso.
Chissà che avrà pensato ogni volta che l'acqua s'è preso un suo compagno.
Chissà il dolore, il rammarico, la colpa.
Chissà quante volte si è sentito sbagliato Ulisse, chissà quante volte ha sentito gli dei contro.
Chissà se l'idea di essere raccontato un giorno, gli ha dato mai coraggio, chissà se ci ha mai pensato.
Chissà quante isole ha sperato da lontano che fossero Itaca.
Chissà quante bugie si sarà raccontato per sopravvivere ai ciclopi.
E chissà quanto era curioso di sentire le sirene, di mettersi alla prova, legato si, ma non sordo al loro canto.
Chissà se Circe lo ha stregato davvero o se in fondo gli faceva comodo che lei lo credesse.
Chissà se ha mai sentito l'irrefrenabile istinto di abbandonarsi ai flutti, mentre il sale gli seccava le labbra. chissà se anche lui ha sentito il sapore della follia.
Chissà se ha mai avuto il senso della sua grandezza o se invece cercava soltanto di tornare a casa prima possibile e imprecava ad ogni intoppo.
Chissà che avrà pensato Ulisse, rivedendo suo figlio ormai uomo, chissà quanti momenti perduti, quante cose da insegnare.
Chissà se non era un tipo geloso, se non pensava a Penelope sola da vent'anni.
Chissà se li ha mai contati gli anni lontano da casa.
E chissà se poi Penelope c'è stata davvero vent'anni a tessere la stessa tela o piuttosto non è quello che lui ha voluto credere, una volta tornato.
E la strage si, ci stava tutta.
Chissà quante volte ha visto la morte, in guerra e in esilio, sulla terra e sull'acqua, per mano propria o altrui.
Chissà se non era meglio restarsene fra i lotofagi, lasciarsi tutto alle spalle.
Chissà se ne è valsa la pena. Quante volte lo avrà pensato.
Chissà se per lui il volo è mai stato cosi folle.
Infine un eroe non è molto diverso da un uomo che soffre.